“N. O. I. per la casa”, la rivoluzione dell’edilizia residenziale pubblica piemontese parte da Biella

Data: 4 Aprile 2024

Inaugurato il primo l’ufficio di segretariato sociale di quartiere in via 53° Fanteria 13, a Biella. Il progetto si svilupperà anche in quattro quartieri degradati di edilizia pubblica sul territorio piemontese, due a Torino e uno ad Alessandria. Obiettivo: l’emersione e l’intercettazione delle situazioni di fragilità, isolate e diffuse nell’area individuata, con attivazione per il sostegno e l’integrazione con i servizi sociali e sanitari. L’assessore Caucino: «Oltre a quello della città laniera apriranno, in Piemonte, altri 3 sportelli: creeremo progetti rivolti a residenti in alloggi di edilizia sociale in condizione di particolare fragilità socio-economica». Complessivamente il progetto coinvolgerà, in tutto il Piemonte, 2000 immobili e 6000 persone.

Badante diffusa, portierato sociale, servizi di trasporto ed accompagnamento anziani, assistenza domiciliare, coaching individuale, accompagnamento e supporto in ambito lavorativo, mediazione culturale, consegna spesa e pasti a domicilio, dopo scuola e servizi per minori. E ancora: auto mutuo aiuto con il coinvolgimento dei residenti, adozione di banche del tempo, servizio dopo scuola, spazio bimbi, nonno vigile e attività di socializzazione nel tempo libero ed eventi a carattere culturali.

Una vera e propria «rivoluzione» orientata al miglioramento della sicurezza sociale, della sussidiarietà e del benessere nelle case popolari: si è tenuta oggi a Biella l’inaugurazione del primo dei quatti sportelli di segretariato sociale di quartiere previsti nell’ambito del progetto «N.O.I.» (Nucleo Operativo Integrato) per la casa. Il progetto, finanziato con il programma regionale Fse 2021-2027 della Regione e voluto dall’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, prevede infatti la sperimentazione di nuovi modelli welfare rivolti a residenti in alloggi di edilizia sociale in condizione di particolare fragilità socio-economica Nelle prossime settimane ci sarà l’apertura gli altri sportelli di Alessandria e Torino. In particolare a Torino il progetto riguarderà gli stabili di via Forlì e via Montevideo, mentre ad Alessandria quello di via Gandolfi. Complessivamente, in tutto il Piemonte, saranno coinvolti 2mila immobili per un totale di 6mila persone. L’investimento totale è di 3 milioni di euro per i primi 24 mesi e altrettanti per i successivi due anni. 

Il taglio del nastro del primo sportello a Biella è avvenuto alla presenza di Caucino e di numerose autorità locali e di cittadini: la sede biellese del presidio territoriale ha sede in via 53° Fanteria 13, dove una équipe multidisciplinare e i volontari delle associazioni del territorio avranno come obiettivo l’emersione e l’intercettazione delle situazioni di fragilità, isolate e diffuse nell’area individuata, attivandosi per il sostegno e l’integrazione con i servizi sociali e sanitari.

Nell’ambito del progetto, coordinato dalla Cooperativa Maria Cecilia, è prevista l’attivazione di servizi di dopo scuola e sostegno alla crescita per bambini, di domiciliarità leggera per le famiglie e gli anziani e accompagnamento e supporto in ambito lavorativo. I locali del segretariato saranno sede di incontro per le buone pratiche amministrative, gruppi di condomini per incontri informativi di cittadinanza ed economia domestica. Per le aree comuni il progetto prevede la costituzione di una squadra individuato tra gli abitanti del quartiere che metterà in atto interventi di riqualifica di spazi comuni, di pulizia straordinaria e manutenzione di aree verdi ed orti.

«Quella che parte oggi – ha spiegato l’assessore Caucino – di una vera e propria “rivoluzione” e di una importante formula innovativa di intervento in materia di welfare abitativo. Con “N.O.I. per la Casa” creeremo progetti rivolti a residenti in alloggi di edilizia sociale in condizione di particolare fragilità socio-economica. Oltre a quello di Biella, il primo ad essere inaugurato, apriranno altri tre nuclei operativi in Piemonte, composti da diverse figure professionali per sostenere nuclei famigliari che si trovano in condizione di vulnerabilità ed a rischio di emarginazione e isolamento, e per promuovere la creazione di reti solidali e la responsabilizzazione degli assegnatari in merito alla gestione degli spazi comuni».

«Per questo progetto – ha concluso Caucino – sono stati stanziati complessivamente 3 milioni di euro, di cui 750mila euro per l’area del Biellese e altri 3 milioni verranno stanziati nei prossimi anni. Complessivamente “N.O.I. per la casa” interessa, in Piemonte, 2mila immobili e 6mila persone: in via Fanteria, a Biella, gli alloggi interessati sono 500, per un totale di circa 1500 persone coinvolte».

Per il presidente di Atc Piemonte Nord, Marco Marchioni, che ha messo a disposizione l’alloggio diventato “sportello”, «si tratta di un progetto che conferma il livello di attenzione che l’amministrazione regionale in carica e l’assessore Caucino, che ringrazio, hanno prestato in questi cinque anni e prestano tuttora, nei confronti delle fasce ancor più socialmente deboli che sono quelle degli inquilini delle case popolari. Un primo tassello di un’iniziativa a più ampio raggio, che si prefigge lo scopo di utilizzare gli strumenti dell’integrazione sociale come antidoto e barriera al degrado».

«Con oggi – spiega Tiziana Rossi, Presidente della Cooperativa Maria Cecilia – capofila dell’ATS costituita da Consorzio Il Filo da Tessere, Associazione Centro di Accoglienza l’Arcobaleno, Associazione La Rete; Associazione Casa di Giorno, Associazione Hope club – inizia un importante percorso di riqualificazione di uno dei quartieri più popolati di Biella. Questo appartamento è il primo luogo restituito alla comunità. Sarà uno spazio aperto tutti giorni in cui gli abitanti potranno trovare e ricevere informazioni, supporto nelle pratiche per il mantenimento del bene casa, facilitazione all’accesso dei servizi e/o alle innumerevoli opportunità che il nostro territorio riserva, confronto e costruzione di percorsi per un sostegno alla gestione della quotidianità. Uno spazio in cui poter riprogettare il quartiere attraverso un processo partecipato. Noi per la casa Biella è un’occasione di ricostruzione collettiva di cittadinanza».


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